CHIEDI ALLA POLVERE
Cosa racconta di noi la polvere che produciamo? Quella che ossessivamente rimuoviamo in fretta dalle nostre stanze, dalle nostre case, dai luoghi di lavoro. Lentamente si accumula sui nostri oggetti, su di noi, quando siamo fermi e immobili. Impercettibile, quando la vediamo è già tanta, troppa. Da sempre nemica giurata dell’uomo e della casa, per una volta la polvere diventa invece protagonista nel lavoro della giovane designer e artista Lucie Libotte, dal titolo Dust Matter(s).
Per questo progetto Lucie Libotte non solo ha raccolto campioni di polvere da diversi luoghi, ma l’ha anche collezionata e studiata, per cercare ciò che la polvere sa raccontare di noi, delle nostre vite e dell’ambiente circostante. La polvere porta memoria dei luoghi e conserva la traccia di ciò che facciamo, ricorda anche ciò che noi dimentichiamo. Lucie Libotte, che vive a Londra, ha raccolto e classificato la polvere di diverse zone della città: a Chelsea vira sul rossastro, mentre a Shoreditch è più grigia. Ogni luogo ha una sua polvere, che porta le tracce di un ambiente diverso, e che racconta una storia che non è mai due volte la stessa. “Dust Matter(s)” leggiamo dal sito dell’artista “vuole rivalutare ciò che è da sempre considerato solo “sporco da allontanare”, ed evidenziare l’importanza della polvere come indicatore del nostro ambiente, mostrando come questa non solo rifletta la nostra vita quotidiana, ma conservi anche le tracce del nostro passaggio nel mondo“.
Images courtesy of Lucie Libotte