8th Sense by Elchim | Ecco come abbiamo lanciato un phon.
Non un semplice hairdryer.
Quando il giovane presidente della Elchim, Luca Sabbatini, ce l’ha presentato, in una stanza semioscura e riservatissima, ci sembrava un normalissimo phon. Bel design, bel materiale ma nulla di più. Poi l’abbiamo acceso ed è successo qualcosa di strano. Era silenzioso e si modulava con una pressione continua del dito, come l’acceleratore di una moto. Il caso si faceva interessante.
A ogni capello il suo phon.
Ma dovevamo vedere fin dove poteva spingersi: un colpo del dito e gli appunti dell’ingegnere capo seduto a 10 metri sono volati in una tempesta di fogli per tutta la stanza, con l’ingegnere capo che saltava qua e la per riappropriarsene, mentre il giovane presidente ci spiegava che le caratteristiche tecniche lo rendevano un hair dryer adatto agli 8 tipi di capello in cui i tricologi hanno classificato gli esseri umani, in una parabola che va da quello indomabile degli afro-americani a quello delicato dei neonati iperborei. Intanto anche l’ingegnere capo era stato investito dal flusso di aria sprigionato dal phon, e ora aveva i capelli da pazza. Il phon non aveva un nome, e l’abbiamo chiamato 8thSense. E’ bello quando devi fare un naming e c’è qualcosa da dire. Non aveva un marchio, e l’abbiamo disegnato. Non aveva un pack e l’abbiamo progettato. Poi l’abbiamo fotografato, filmato, narrato. Ed è nato tutto il materiale di comunicazione che oggi siamo orgogliosi di mostrare: immagine di campagna, below the line, web, video, packaging.